Il 40enne è sotto il mirino della Dia per aver provato ad esportare parte dell’eredità appena ottenuta all’estero.
L’anziana nobildonna 83enne Leonarda Aula si era invaghita così tanto di Antonio Spoto, uomo di 40 anni, da lasciargli alla sua morte un’eredità dalla cifra enorme. La questione però ha suscitato le polemiche della famiglia della donna, che ha denunciato l’uomo per circonvenzione di incapace.
L’eredità di Leonarda Aula
La donna romana, oggi defunta, si sarebbe innamorata del “giovane” Antonio Spoto nel 2020. Questo è stato nominato da Leonarda nominato come unico erede universale a cui donare tutti i suoi averi.
La milionaria avrebbe deciso quindi di affidargli 3 milioni di euro oltre a gioielli, assicurazioni, terreni e abitazioni in Sicilia, per un patrimonio complessivo dal valore di 5 milioni di euro. In un passaggio del testamento dell’83enne si legge anche: “Faccio dono del mio cognome Aula ad Antonio Spoto”.
Ma emerge anche un altro dettaglio inquietante: non appena deceduta la donna, il 40enne aveva consegnato un lista nera al portiere del palazzo, con la quale allontanava i parenti della donna.
La denuncia contro il 40enne
Nonostante Spoto sia definito “erede legittimato dalla mia inoppugnabile volontà”, i parenti non hanno esitato a denunciarlo per circonvenzione di incapace.
La Procura di Roma si è mobilitata subito, sequestrando alcune liquidità, dopo che il quarantenne aveva provato ad esportare parte dell’eredità appena ottenuta in Repubblica Ceca. A fermarlo è stata una segnalazione dell’Ufficio Informazioni Finanziarie di Bankitalia: la restante parte del patrimonio è stata sequestrata nell’agosto 2022.